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lunedì 3 settembre 2018

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Ci sono alcuni principi fondamentali da tener in conto quando si progetta un piccolo veliero:
1)  nessuna piccola barca può veramente navigare a vela se non ha una grande stabilità, sia essa di forma, di peso o una combinazione dei due fattori; una piccola barca a vela con poca stabilità è un oggetto galleggiante, non un veliero.
2) una piccola barca da lunghi viaggi sarà sempre di dislocamento pesante in quanto il carico aggiunto, oltre al peso dello skipper, sarà notevole, e ciò comporta che la formazione d'onda sarà importante.
3) la formazione d'onda crea una resistenza enorme, non solo quella che si calcola facilmente con la famosa formula della velocità relativa , ma soprattutto, per un dislocamento pesante, la resistenza all'avanzamento a prua, dove l'onda si forma, sia quando si naviga con il mare in poppa in quanto il moto rotatorio delle onde è contrario al moto della barca quando essa si trova negli avvallamenti, sia, a maggior ragione, quando si naviga controvento dove una prua a cucchiaio prende a testate le onde.
4) un altro punto di grande resistenza è nelle uscite di poppa: se in una barca a dislocamento pesante la poppa squadrata si immerge oltre le sue linee d'acqua si crea un risucchio contrario al moto della barca e questo inconveniente dinamico  è ancora più deleterio con gli scafi a spigolo in quanto se non attentamente progettati usciranno dalle loro linee d'acqua ideali già a piccoli sbandamenti trasversali, e ai beccheggi longitudinali è più deleterio ancora quando si ha la prua a cucchiaio che alzandosi sull'onda sprofonderà la poppa: non è assolutamente un caso che le barche tradizionali pesanti con  prua a cucchiaio avessero le uscite di poppa fini.
5) una piccola barca con poca stabilità di forma può sopperire al suo bisogno di stabilità di peso con il carico (extra provviste di cibo, extra acqua, extra vino :), extra batterie, extra libri...ecc) ma deve, ovviamente, avere la superficie velica ridotta: per questo è importante che l'armo velico sia molto efficiente; e che le linee d'acqua abbiano un coefficiente prismatico piccolo. 
Se invece il programma non sono navigazioni molto lunghe e si desiderano prestazioni veliche più spinte, sarà bene aggiungere una zavorra fissa in metallo, ma la zavorra può anche essere, per agevolare il traino con carrello, ad acqua di mare, da caricare al varo e scaricare all'alaggio.

La velocità.
Una piccola barca deve essere progettata per tenere una media almeno di 3 nodi. Sotto questa velocità il timone e la deriva non hanno più portanza dinamica; e aumentare la superficie del timone o della deriva serve solo ad avere più attriti, che a loro volta diminuiscono la velocità e quindi la portanza; un circolo vizioso che impedisce la bolina. E un piccolo veliero incapace di andare di bolina è molto pericoloso.




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